La Sicilia è sempre stata una terra ricca di fascino e di magia, meta turistica sempre più in voga per via della ricca storia millenaria, del clima sempre favorevole e del mare caraibico che la circonda. In particolare Catania, città dove sono nato e cresciuto, riesce a sorprendere per la grande varietà dei suoi paesaggi marittimi, passando dalla roccia vulcanica alla sabbia fine della Plaia.
Il titolo del progetto, TERRAMMARE, richiama il docufilm candidato all’oscar di Gianfranco Rosi, quasi a sottolineare la visione documentaristica di questa proposta fotografica, un racconto che sottolinea il cambiamento del territorio catanese e che prova a mettere in risalto gli aspetti più discrepanti dell’unione tra terra e mare. 
Il progetto inizierà con una serie di fotografie di Aci Castello, un comune italiano di 18 456 abitanti della città metropolitana di Catania e luogo della mia residenza. Particolarità del paese è proprio il mare che si infrange sulla spiaggia di lava creatasi dopo una terribile eruzione in un periodo compreso tra il 122 a.C. e il III secolo d.C.
 Proseguirà con la visione di San Giovanni li Cuti, piccola borgata marinara vicino Ognina, con una delle spiagge più rinomate dell’intera città. L’origine del nome viene dal dialetto catanese che utilizza il termine  "Li Cuti"  per indicare delle formazioni di origine lavica o degli scogli sottoposti all'azione erosiva del mare; ulteriore sinonimo è "Li Cutulisci”.
 Infine, il viaggio si concluderà con la visione della Plaia, litorale costiero che si estende per ben 18km e che regala una visione unica della città. 
Data di scatto: Gennaio 2020

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